l'Arte brulicava di Mosche
A Una mostra a Fontanellato, vicino Parma, esplora un tema curioso: la presenza delle mosche nei dipinti europei tra Quattrocento e Seicento. Intitolata “Musca depicta. C’è una mosca sul quadro”, l'esposizione, visitabile fino al 30 giugno presso il Labirinto della Masone, raccoglie oltre 40 opere che includono tele, sculture e disegni con una o più mosche. Questo insetto, spesso considerato fastidioso, ricorreva nell’arte dell’epoca per diversi scopi: come esercizio di abilità tecnica, simbolo della caducità della vita o elemento con valenza simbolica, associato a peccato o morte.
Tra i dipinti esposti figurano opere di Carlo Crivelli, Clara Peeters e Petrus Christus, oltre a creazioni più recenti, come le installazioni dell’artista contemporaneo Damien Hirst, che utilizza mosche vere trattate in resina per rappresentare la morte in modo crudo. Secondo gli esperti, le mosche dipinte nei quadri erano spesso illusioni ottiche, capaci di ingannare l’osservatore, ma anche potenti metafore della fragilità dell’esistenza. La mostra offre un viaggio tra significati, tecniche artistiche e un tema che unisce passato e presente.